Testo Acero

Testo Acero

Un'altra estate tira su la sua valigia, tu indossi ancora quella mia fredda camicia
e il vento tra le foglie distratto come me, non lascia dubbi ai nostri ultimi “che c'è?”
Non so perché, non so perché andrò via ma a un tratto sento che star qui con te
non è più roba mia. Lo so che non racconti una bugia,
quando mi dici che anche tu non sai il perché ma hai voglia di star via.
E se vuoi provo a capire il perché non parlo più spesso con te,
se vuoi cerca ma non capirai perché i miei occhi non piangono mai.
Un altro giorno sta finendo con la sera, chissà perché speravo di trovar l'aurora,
tu che accarezzi la tua pianta con le dita ma è troppo freddo e non ci troverai una rosa,
non sai perché mi scrivi una poesia mentre sei a letto e sogni il canada
e un acero che sfoglia, non so perché non m'addormenterò
ma la tua ninna nanna un po'mi turba e ancora m' addolora.
E ti cerco ma tu non ci sei, non ci sei più nei sogni miei.
Mi cerchi e non mi troverai, nei sogni che domani farai,
ma se vuoi provo a capire perché, non parlo più spesso con te,
se vuoi cerca ma non capirai, perché i miei occhi non piangono mai.
Cammino senza fretta con la mia valigia, tu indossi ancora quella mia fredda camicia,
rido guardando la tua pianta che riposa, affianco a quella spina so che nascerà una rosa.


Testi di Emanuele Barbati