Testo Aspettando I Superuomini

Testo Aspettando I Superuomini

L'uomo è una fune sospesa nel vuoto
la sua transizione è un estremo tramonto
e l'ultimo uomo è una goccia che cade
sui miseri mali del mondo
guarda i fedeli di tutte le fedi
e greggi e pastori che cercano pane
ma intanto prepara l'attacco finale
la bestia furiosa per fame
e il mondo è un eterno imperfetto sistema
col suo ordinamento per nulla celeste
l'orgoglio malato,denaro,potere
le mani che tagliano teste
nel magma bollente di corpi feriti
che chiedono ancora perdono
li senti gridare li senti perduti
nel vento già sibila il suono

aspettando i superuomini
aspettando i superuomini
chi sa stare solo
è padrone della vita
chi sa andare solo
è il signore della vita

l'uomo è un incrocio tra il nulla e l'immenso
un essere debole eppure pensante
è un bipide implume - diceva Platone
dotato di cuore pulsante
oggi percorre tappeti di stelle
e domani è nel fango con tutta la faccia
e mentre precipita guarda nel cielo
non lascia la minima traccia

aspettando i i superuomini
aspettando i superuomini
chi sa stare solo
è padrone della vita
chi sa andare solo
è signore della vita


calmo è il fondo del mio mare,
il mio volto è ancora oscuro
la potenza si fa grazia,
traccia lenta il suo futuro
è la maschera di Dio,
è l'eterna giovinezza
è il candore e la bellezza
calmo è il fondo del mio mare
e il mio spirito già vola
tra i frammenti di domani,
una voce ci consola
forse è l'opera di Dio
e ci sfiora una carezza
è dolore e tenerezza

aspettando i superuomini
aspettando i superuomini
chi sa stare solo
è padrone della vita
chi sa andare solo
è signore della vita
aspettando i superuomini
aspettando i superuomini
Testi di Enrico Ruggeri