Testo Icaro

Testo Icaro

Sara dunque vero?
Appartengo, fin dal principio, al cielo?
E se cosi non fosse, perché, ha deciso di fissarmi col suo sguardo azzurro e di attirarmi lassù?
Perché la brama di salire nel cielo e cosi simile, in se, alla follia?
Nulla mi appaga, mi tedia qualsiasi novità terrestre
Sotto di me, nella lontananza, villaggi e fiumi appaiono molto più tollerabili di quando sono vicini
Essi mi suggeriscono che da cosi lontano potrei amare, finalmente, anche ciò che e umano
Sedotto, forse, dalla vertigine delle ali di cera?

E se, illuso, appartenessi in verità ala terra?
In fondo non è forse essa che provoca cosi rapidamente la mia caduta?
Ma perché la terra, solitamente cosi languida e morbida,
Mi accoglie con l'urto della lamina di acciaio?
Per mostrami, forse, che la caduta e molto più naturale ed umana del volo?
E se la caduta, fosse, invece, organizzata proprio dal cielo,
Per riuscire a colpirmi con la sua punizione?
Per punirmi della colpa di non credere che esista un io;
Per punirmi della colpa di credere troppo nel mio io;
Di voler conoscere a chi appartenga io;
Di voler presumere di sapere tutto, io;
E di voler tentare il volo, comunque: verso l'ignoto o verso il conosciuto;
Poco importa: di voler tentare il volo, comunque!
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