Testo In Breve

Testo In Breve

E un, due ... un, due, tre, quattro.
E poi capita che il sangue sbatte addosso
e il vento sia uno scirocco di cristallo,
che ti aggrappi a una follia,
prigioniero dello stallo,
come il mare sotto le alghe.
E come l'albero d'autunno,
lasci foglie sull'asfalto
ad ammucchiarsi contro i muri.
Che si arrende senza sonno, senza storia,
senza volto e quella sfilza di respiri.
Mentre fuggi e ti fai largo
tra la gente, tra le grida
sarà il fisco, sarà il caldo.
Sarà il senso della vita,
ma ti ho visto anche un sorriso,
in quell'improvviso volo.
Dopo i gemiti, il rancore e la consueta ipocrisia,
del "mai più di questi fatti",
c'è una tua fotografia
nel Sole 24 Ore e due brevi trafiletti.
E come l'albero d'autunno,
lasci foglie sull'asfalto
ad ammucchiarsi contro i muri.
E si arrende senza sonno, senza storia,
senza volto e quella sfilza di respiri.
Quanti giorni accumulati,
che poi bastano minuti
per così perdere il filo.
E' strano come certi umani dopo tutti questi anni, si consumi anche il destino.



Testi di Max Gazzè