Testo Una Stanza Abituale

Testo Una Stanza Abituale

Sopra il comodino
c'era un canestro di fragole
ne mangiasti a volontà
e finisti con l'addentare
anche la mia carne
Alla destra dell'armadio a muro
mi parve di notare
due bambole mordaci
che infransero la nostra intimità

Io l'abbandonai
su un letto ancora acceso di passione
Glabro, spento, vitreo ero io
Le nostre menti vollero librare
oltre una stanza abituale
I paradossi cessarono di esistere
Serenamente fummo pronti a vivere
uniti nella nostra unica logica

Tutto era color mogano
tranne quelle tende di tartan
col colore del rovo
e delle sue bacche
Un fruscio ci pianse addosso
che presto infranse
la nostra intimità

Io l'abbandonai
su un letto ancora acceso di passione
Glabro, spento, vitreo ero io
Le nostre menti vollero librare
oltre una stanza abituale
I paradossi cessarono di esistere
Serenamente fummo pronti a vivere
uniti nella nostra unica logica

Io la folgorai
lei «o donzella immortale»
con la tisana al tiglio l'ho scordata
e dopo dieci sogni rincontrata
l'ho salutata
Testi di Davide Matrisciano