Testo Mille Colori

Testo Mille Colori

Lascia intatta la mia faccia
in una foto almeno,
in un ricordo solo, ma vero.
Lascia cadere in una goccia il rimmel nella pioggia.
Di lacrime e veleno è pieno il mondo, di già.
 
Resta, colpevole e distratta,
come se fosse un'altra
la bocca sul tuo seno, pieno.
Resta che l'alba arriva ora,
ma non ho fame ancora
di nuvole e sereno, è pieno il giorno.
Si sa, ma tremo intanto.
Chissà perché.
 
E la "sindrome dell'aquilone" è bello se distante,
che chi lascia non rimpiange,
perché si fa sempre in tempo a volgere lo sguardo prima che si schianti al suolo,
era mio quel suono.
Mangiare quel che mangiano i tuoi gatti,
con l'orgoglio della tua parola data non avere più contatti,
perchè il peso del rimorso può sembrare più leggero del morso della fame,
ma non per te.
Tu che non disdegni neanche di sdraiarti su di un campo e vedere la bellezza dei tralicci che dal basso sembrano tagliare il cielo in tante strisce di quel nero, bianco smog particolato
di questa fottuta città,
sorridendo a denti stretti respiro,
masticando in incisivi, come se polveri sottili,
onde corte più invisibili dei moti del tuo cuore.
 
A-mo-re.
 
A-mo-re.
 
Lascia le tue mani nella pioggia,
resta così immobile nell'alba.
 
Lascia le tue mani nella pioggia,
resta così immobile nell'alba.
Testi Daniele Celona